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La Libia senza giustizia

RSI – 25/10/2021

“Chi ha rapito e ucciso i miei compagni è ancora in giro, libero. Non vogliamo una nuova guerra, ma la rabbia è tanta, c’è bisogno di giustizia”.
Fathi parla sulle macerie della sua casa, a Tarhouna, poco meno di cento chilometri a sud di Tripoli. Dopo aver combattuto contro Gheddafi Fathi si è ribellato anche a un clan locale, la famiglia Kanie, che ha governato Tarhouna fino all’estate del 2020, imponendo un vero e proprio regime di terrore.
In Libia, a dieci anni dalla caduta di Gheddafi, la gente ha ancora paura, ma inizia a trovare il coraggio di parlare, denunciare, raccontare le ripetute violazioni dei diritti umani.
Le denunce hanno quasi sempre un punto in comune: i responsabili non hanno mai dovuto rispondere delle loro azioni. Il vuoto di potere provocato dalla caduta del regime nel 2011 ha significato anche la totale assenza di un sistema giudiziario, mentre la grande quantità di armi in circolazione ha fatto sì che i criminali siano ancora molto più potenti di chi dovrebbe applicare la legge.
Come succede spesso in situazioni di conflitto o post-conflitto, l’impunità rischia di diventare il principale ostacolo alla pace e alla riconciliazione.
In questo radio documentario, Libia, l’impunità, prodotto nel paese nord-africano per RSI (Radiotelevisione svizzera di lingua italiana), vittime di violazioni dei diritti umani e operatori di giustizia raccontano la sfida che si trova di fronte il paese al momento di voltare pagina…